Magnifico esempio di arte effimera che si svolge dal 1778.
Ci piace parlare di questa manifestazione, conosciuta in tutto il mondo, attraverso le suggestioni che lo scrittore Hans Christian Andersen ha inserito nel suo romanzo “L’improvvisatore” nel 1835, un anno dopo la sua visita.
“Tutta la lunga strada, in leggera salita, era colma di fiori: lo sfondo era azzurro, sembrava che fossero stati saccheggiati tutti i campi e tutti i giardini per potere avere abbastanza fiori dello stesso colore per tutta la strada; ai lati correvano delle lunghe strisce di grandi foglie verdi con tante rose, una accanto all’altra; lo spazio tra di esse era colmo di fiori rosso scuro in modo da formare un grande bordo intorno a tutto il tappeto. Nel mezzo c’erano costellazioni e soli ottenuti mettendo moltissimi fiori gialli dentro sagome a forma di stelle o rotonde, e più fatica avevano richiesto i nomi, composti avvicinando fiore a fiore, foglia a foglia. Il tutto era un tappeto vivente di fiori, un mosaico più ricco di colori di quelli di Pompei…”